Co-housing Italia

Il co housing è una forma di abitare collaborativo che si sta diffondendo sempre di più anche in Italia, grazie alla crescente esigenza di socialità, condivisione di spazi e riduzione dei costi abitativi.

Non si tratta di semplici appartamenti condivisi, ma di veri e propri complessi residenziali pensati per favorire la vita comunitaria, con spazi privati e ampie aree comuni a disposizione degli abitanti.

In questo articolo scopriremo cos’è il co housing, quali sono i suoi vantaggi, e dove è possibile praticarlo in Italia, dalle grandi città ai piccoli borghi.

Cos’è il co-housing

Il termine co housing indica un modello abitativo nato negli anni ’60 nei Paesi nordici, in cui un gruppo di persone decide di vivere in un unico complesso residenziale organizzato in spazi privati e condivisi. Ogni nucleo familiare ha la propria abitazione indipendente, ma esistono aree comuni come cucine collettive, orti, lavanderie, sale per eventi, officine e giardini.

La filosofia alla base è quella della collaborazione e del mutuo aiuto. Gli abitanti partecipano alle decisioni della comunità, organizzano attività comuni e si supportano nella vita quotidiana, riducendo costi e sprechi.

Il co housing si distingue da altre forme di convivenza, come il semplice affitto condiviso, per la progettazione partecipata e la presenza di spazi e servizi comuni stabiliti fin dall’inizio.

I vantaggi del cohousing

Vivere in un co housing comporta una serie di benefici sia economici che sociali:

  • Riduzione dei costi grazie alla condivisione di servizi e spazi.
  • Maggiore socialità e possibilità di creare legami di fiducia con i vicini.
  • Sostenibilità ambientale grazie all’uso condiviso delle risorse.
  • Supporto reciproco nella gestione familiare e quotidiana.
  • Progetti personalizzati nati dal contributo diretto degli abitanti.

Questa forma di abitare è particolarmente apprezzata da famiglie con bambini, anziani autosufficienti, single e gruppi di amici che vogliono investire in un progetto comune.

Co-housing in Italia: dove trovarlo

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Come si vede nella mappa, negli ultimi anni, il co housing si è sviluppato in diverse regioni italiane, sia in contesti urbani che rurali. Alcuni esempi significativi:

Co housing a Milano e Lombardia

Milano è una delle città italiane più attive nel settore, con progetti come Cohousing Bovisa e Cohabitat Lambrate, nati in ex aree industriali riqualificate.
In Lombardia, anche altre province come Monza e Brescia stanno sviluppando iniziative simili.

Co housing a Torino e Piemonte

Torino è un’altra città pioniera, con progetti come Cohousing Numero Zero e Viapselva, che combinano appartamenti privati e spazi comuni in quartieri residenziali.

Co housing in Emilia-Romagna

Bologna ospita il Porto 15, un progetto che unisce abitazioni, orti e spazi ricreativi. Anche Modena e Reggio Emilia hanno sperimentato iniziative legate alla condivisione abitativa.

Co housing in Toscana

In Toscana, specialmente nelle campagne vicino a Firenze e Siena, il co housing si lega al recupero di borghi e casali storici, creando comunità che uniscono vita sociale e contatto con la natura.

Co housing al Sud Italia

Anche il Mezzogiorno sta iniziando a sviluppare questa formula, soprattutto in Puglia e Sicilia, dove il co housing si integra con progetti di turismo sostenibile e recupero di immobili abbandonati.

Come partecipare a un progetto di co-housing

Chi vuole entrare in un co housing in Italia può seguire diverse strade:

  • Aderire a un progetto già avviato, contattando le comunità esistenti.
  • Partecipare a gruppi di progettazione partecipata, dove futuri abitanti pianificano insieme spazi e regole.
  • Investire in iniziative immobiliari dedicate al co housing.
  • Creare un nuovo gruppo e cercare immobili adatti, con il supporto di architetti e associazioni specializzate.

Esistono portali e associazioni, come Rete Italiana Cohousing, che raccolgono informazioni, progetti e contatti per chi desidera iniziare questo percorso.

Co-housing e futuro dell’abitare in Italia

Il co housing rappresenta una risposta concreta a problemi come l’isolamento sociale, l’alto costo degli affitti e la necessità di una vita più sostenibile.
Grazie al vivere sostenibile e alla collaborazione, è possibile creare comunità resilienti, capaci di affrontare sfide economiche e ambientali.

In Italia, il fenomeno è ancora in crescita, ma le esperienze già avviate dimostrano che il modello può adattarsi a contesti molto diversi: dai condomini urbani ai borghi rurali, fino a progetti misti che integrano lavoro, turismo e agricoltura.